CHIE-CHAN ED IO

di Banana Yoschimoto

 “La cosa interessante è proprio che non si sa. Come quando si fa il surf” disse Chie-chan. “Io non lo praticavo, guardavo solo, ma guardare mi piaceva. E a forza di guardare, un pò cominci a capirne. Per esempio, quando sei abbastanza esperta, riesci, entro certi limiti, a prevedere quel pomeriggio quali onde verranno. Però il punto debole degli esseri umani è che, continuando a fare questa vita da surfisti per diversi anni, subentra la routine, e allora quasi tutti cominciano a paragonare il presente con il tempo di quella volta, le onde di quel certo giorno, convinti di conoscere ormai a perfezione le onde. A quel punto si fanno male, si pentono, tornano a farsi male, e così via, tante e tante volte. E’ un errore in cui cadono in molti. Non si accorgono che girano sempre attorno allo stesso punto. Io credo che sbaglino… Pensare che ogni onda è diversa, è più importante che riconoscere le onde che si assomigliano. Analizzare le condizioni del tempo è indispensabile, bisogna farlo, ma è molto presuntuoso pensare che esistano condizioni atmosferiche, onde, che siano uguali ad altre. Ammesso che ci siano delle cose uguali, esistono solo dentro di noi e non nel mondo esterno. Con questo, non sto cercando di esaltare la grandezza della natura, per niente.

Non solo la natura, anche tutte le altre cose sono di volta in volta un po’ diverse, ma per l’uomo è tutto troppo grande, la vastità gli fa paura, e allora tende, per sentirsi più sicuro a irrigidire tutto negli schemi di ciò che conosce.”

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“Fai attenzione quando attraversi la strada” ribadii. “A me piace vivere con te, e poi un conto è separarsi in vita, un altro essere divisi dalla morte. Se dobbiamo separarci, preferirei che fosse da vive.”
“E una cosa che nessuno può garantire” disse Chie-chan.
“Però anche a me piace questa vita. Mi piacerebbe pensare che le possibilità di continuare così sono molte.”
Annuii. Poi ripetei:
“Però, davvero, stai attenta”.
“Mi dispiace molto di averti fatto preoccupare. Però la durata della vita è qualcosa che nessuno ha il potere di cambiare” disse Chie-chan. Poi aggiunse:
“Ieri non era arrivata la mia ora”.
Ebbi un sussulto.
Sentii che quanto diceva Chie-chan era la verità.
E’ così, pensai, che io mi preoccupi o no, che stia attenta o no, non si può salvare la vita a una persona. Si ha sempre l’illusione di avere questo potere, ma anche se tutti lo vorremmo è impossibile.
Anche se facessi la guardia a Chie-chan ventiquattro ore di fila, non potrei evitarle un incidente. Si può aiutare qualcuno nelle cose quotidiane, si può pregare, si può vigilare. Ma non si può cambiare il corso della sua vita. In verità non si può fare niente neanche per la propria.
Una persona non può fare altro che amare qualcuno quando è presente davvero, davanti ai propri occhi.

Henri Fantin-Latour
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