NON HO RIMPIANTI

Non ho rimpianti, non chiedo aiuto, non piango
Tutto passerà come la bruma dai meli bianchi
Appassito in una decadenza dorata
Io non sarò più giovane.
Anche il mio cuore toccato dal gelo
non batte più come una volta
ed il paese della tela di betulla
non mi spingerà più a vagabondare a piedi nudi.
Spirito randagio! Sempre meno
attizzi il fuoco delle mie labbra,
freschezza della giovinezza
ardore degli occhi, fiume di sentimenti dove siete!
Ora sono diventato avaro nel desiderio
forse ti ho sognato vita mia?
Davvero all'alba della mia primavera tuonante
ho cavalcato un destriero rosa?
Noi tutti a questo mondo siamo votati alla fine
Il colore ramato delle foglie d'acero goccia silenziosamente
Siamo dunque felici, siamo stati benedetti
d'essere nati per fiorire e poi morire. 

Sergej A. Esenin

 

 

 

 

CONGEDO

O caro amico, ci vedremo ancora,

chè sempre nel mio cor tu rimani.

Ormai di separarsi è giunta l’ora,

ma promette un incontro per domani.

 

O caro amico addio, senza parole,

senza versare lacrime o sorridere.

Morire non è nuovo sotto il sole,

ma più nuovo non è nemmeno vivere.

Sergej aleksandrovic Esenin

Amore e Amicizia
Baldini-Castoldi

 

 

 

 

 

 

 

O CAPITANO! MIO CAPITANO!


O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato,
la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato,
vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta,
occhi seguono l'invitto scafo, la nave arcigna e intrepida;
ma o cuore! Cuore! Cuore!
O gocce rosse di sangue,
là sul ponte dove giace il Capitano,
caduto, gelido, morto.

O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane;
risorgo - per te è issata la bandiera - per te squillano le trombe,
per te fiori e ghirlande ornate di nastri - per te le coste affollate,
te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;
ecco Capitano! O amato padre!
Questo braccio sotto il tuo capo!
E' solo un sogno che sul ponte
sei caduto, gelido, morto.

Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili,
non sente il padre il mio braccio, non ha più energia né volontà,
la nave è all'ancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito,
la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta;
esultate coste, suonate campane!
Mentre io con funebre passo
Percorro il ponte dove giace il mio Capitano,
caduto, gelido, morto.


Walt Whitman

 

 

 

 

 

 
Indifferente
Quando io sarò morta ed aprile lucente
agiterà su me chiome di pianto
se tu ti chinerai su me col cuore infranto
io resterò del tutto indifferente.

...In pace come gli alberi nel mio quieto sopore,
mentre la pioggia scivola giù tra i rami canora,
sarò più silenziosa e gelida di cuore
di quanto sia tu ora.

Sara Teasdale

 

 

 

 

 

 

Ha il passo leggero,

ma la falce è pesante

si presenta puntuale

e non sceglie per caso;

il suo sguardo severo

non cancella il sorriso

che promette il ristoro

a chi sa di morire:

Attendi paziente

che lei ti soppesi

e seduto in attesa

raccogli con cura

i tuoi sogni più veri:

quella nera signora

è vestita di bianco

al suo scomparire

e di rosso s’arrossa

nel dopo albeggiare.

Tornerò da te

e negli occhi il colore

del mare e della sabbia

racconteranno il viaggio

di un’anima inquieta,

il lungo camminare

tra duna e duna,

il lieve galleggiare

tra onda e onda,

quel lento abbandonare

vesti e pensieri

per giungere alla meta

duale nell’aspetto

unita alla radice.

   

Chicca Morone

 

www.chiccamorone.it  

 

 

 
 

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