consolazioni per l'anima

Post n°989 pubblicato il 04 Giugno 2010 da archetypon

 

Cara amica,

tanto leggiamo perché i libri sono le grotte che ci proteggono dalle tempeste della vita. Sono il riparo contro un vento animoso che vuole offuscarci le orecchie. Sono l'ombra protettrice contro un sole che brucia il cuore vuoto. Così, senti quanto valido è ancora quel frammento di mille e mille anni fa: quando si è felici la cultura è un ornamento, quando si è infelici, un rifugio.

Una consolazione, si, piacevole ma pur sempre una consolazione offerta alle avversità. Non sarò certo io a giudicare un male tutto ciò: di tutti i non luoghi dove l'anima trova riposo non è il più disdicevole. Tuttavia, non diventi la nostra casa questo riparo; non diventi il nostro letto questo giaciglio; non diventi il nostro specchio questa carta disegnata; non diventino nostre illusioni le illusioni degli altri.

Tuo inconsolabile,

AM

 

 
 
LETTERA AL FIGLIO

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

 
 

 
 

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