Prendo
di nuovo in mano il blog oggi che è il
compleanno di mia figlia. Che porta il
nome di una persona speciale, una mia
cara amica, che mi ha insegnato a ridere
e a ironizzare, che se ne è andata
troppo presto ma il cui ricordo è
indelebile. Proprio oggi che celebro
l’entrata nel mondo della mia piccola
Frollina, mi è arrivata la testimonianza
più toccante che ho ricevuto finora (e
devo dire che la gara è veramente
durissima) e proprio oggi la voglio
pubblicare.E’ la lettera di una madre.
Bruna ha dedicato alla propria figlia un sito che consiglio a tutti di navigare. www.katiaverdone.it E’ una grande testimonianza di voglia di vivere e di amore per gli altri. Uno di quei luoghi dove ogni tanto vale la pena tornare.
Morte impostora! Non dovrei rivolgerti parola alcuna. Hai rubato una giovane vita, quella di mia figlia. Abituata ad essere accolta dalla tragedia e dalla disperazione, questa volta sarai rimasta sorpresa. Nessuno al mondo vuole avere a che fare con te, nessuno ti alberga con il sorriso, nessuno vuole scrivere il tuo nome nel registro degli ospiti. Per questo avrei voluto vedere la tua faccia quando mia figlia, con aria spavalda e sprezzante, ti guardava dritta negli occhi. Conoscendola bene, sapendo di non poter scendere a patti, di sicuro si sarà divertita a prendersi gioco di te. Ti avrà fatto credere di voler trattare, ma guarda, non crederci, non è la verità, consapevole che era giunta la sua ora, lo ha fatto solo per provocarti: lei era speciale nel trovare il lato paradossale e divertente in ogni cosa, anche nella più tragica. E come se c’è riuscita! Con coraggio e dignità , ha convinto anche noi che morire non è poi la fine del mondo e noi le abbiamo retto il gioco. Anzi ti ricordi che, cosciente, ha anche sorriso fino all’ultimo istante di vita?
Ti ricordi che mentre tu, gelida megera senza cuore, impassibile e appiccicosa, non rinunciavi al tuo compito, lei si era messa in testa di fare regali a tutte le persone che amava? Li ha persino accompagnati con le relative dediche. Sostavi presso la sua stanza ammorbando, col tuo alito pesante, l’ambiente circostante che lei faceva del tutto per illuminare d’amore e di calore. Tu stavi per avvolgerla nel tuo nero mantello e lei ancora non si piegava al tuo voler fare ombra e tristezza tutto attorno… “ Apri la finestra mamma, voglio vedere il sole…” Brutale, disumana vecchia, perché non hai avuto pietà? Perché? Eri forse troppo invidiosa della sua giovinezza, della sua bellezza e della sua gioia di vivere?
“Non si conosce se non attraverso il dolore ”, dicevano i Greci.
Ora io ho conosciuto quel dolore che solo una madre può accogliere fino nelle viscere più profonde. Ma sono “sua madre”, e non ti darò la soddisfazione di vedermi prostrata. Non sei riuscita a farla scomparire: vivo della sua luce riflessa e indelebile. Muori tu adesso, vecchia baldracca!
Bruna Verdone in memoria di mia figlia katia
tutto qui parla della vita , anche se la protagonista è stata la morte. Grazie mille, è stato bellissimo leggerlo.
Un abbraccio a questa mamma .
Bruna, un abbraccio e un ringraziamento per l’esempio che tu e Katia ci state dando.
Grazie Bruna. Ho visitato tutto il sito ed è un posto meraviglioso, pieno di emozioni, pensieri, insegnamenti profondissimi, che dovremmo leggere tutti. Da una persona speciale e unica come Katia (basta guardare i suoi disegni per accorgersene) possiamo continuare a imparare tantissimo. Grazie per averci dato modo di conoscerla.
Voglio ringraziarvi tutte per l’amore ed il calore che riuscite a farmi arrivare…per me linfa vitale che lenisce il dolore per la scomparsa della mia adorata figlia. Questo sito mi permette di trasformare quella disperazione che ormai alberga in me in qualche cosa di positivo. Il ruolo e la presenza di Katia hanno forza e magia di restituirmi delle ore di serenità perchè tutto ciò che passa su quelle pagine sono l’essenza stessa di katia. Spesso riesco addirittura ad essere felice, in special modo quando mi arrivano queste toccanti testimonianze. Grazie ancora. Un immenso grazie ed un bacio lo dedico a Francesca.