DA FACEBOOK


 

 

Silvia Nascetti

http://www.youtube.com/user/snas59

 ...da una ragazza che 17 anni fa è stata molto,ma molto più fortunata, è diventata anche mamma per abbracciare un'altra mamma...

KATIA


 

25 APRILE 2010

Silvia Nascetti Chi mi conosce personalmente, nella vita reale e di ogni giorno, mi chiede cosa mi spinge a impegnare parte del mio già limitato tempo libero su Facebook, a questo gruppo sempre più numeroso e attivo.
All’inizio non avrei saputo rispondere, come sempre quando sperimento insieme ad altri una nuova modalità di relazione ...e di rapporto umano… poi via via, ho iniziato a riflettere su quanto un “gruppo” formato da persone, però schermate dietro un video, una foto, un avatar, un nome reale o di fantasia, possa rappresentare un momento di condivisione di pensieri, un’agorà virtuale per scambiarsi informazioni, opinioni, punti di vista differenti e vari.
Non avrei mai pensato che, invece, delle voci,delle parole, dei pensieri che fluiscono da un video,potessero emozionare, suscitare sensazioni, far ritrovare conoscenze e amicizie, crearne delle nuove inizialmente virtuali e poi trasferite nel reale. Fare “alleanza”, solidarietà concreta, tra persone.
Non avrei mai pensato, invece, che il web, il gruppo, mi potesse consentire di poter fare qualcosa per qualcuno…un’azione, piccola piccola, quasi impercettibile.
A fine febbraio, di sera tardi, ricevo un messaggio in posta privata (ne ricevo tantissimi, alcuni davvero significativi, oh come vorrei che le donne si manifestassero un po’ di più sulla bacheca del gruppo e non in posta privata…).
Una donna, una mamma … mi chiedeva il permesso di poter utilizzare un mio video per il sito della figlia…”Oggetto: cortese domanda. Non credo di aver sognato. Ho visto un tuo bellissimo video dedicato alle donne con una specie di fatina che svolazzava, un cavalletto... dov'è? ... L'ho perso e non so ritrovarlo... mi piacerebbe condividerlo e inserirlo anche nel sito di mia figlia. Puoi ritrovarlo e autorizzarmi ad usarlo? Ciao e buona serata, no ,anzi ormai buona notte ...”

Un po’ la stanchezza, un po’ perché pensai alla mamma di un’adolescente a cui era piaciuta la “trilly di cristallo” , un po’ il fatto che si trattava di un video che era stato realizzato per un progetto per donne finanziato dall’Unione Europea, le risposi che dovevo verificare…le avrei fatto sapere.

Questa mamma, qualche giorno dopo, in un secondo messaggio, mi avvisava che il sito era della figlia…un sito a lei dedicato...

Guardo il sito. Guardo le foto.

Guardo una ragazza, Katia, con un sorriso splendido e uno sguardo profondo.

Guardo una famiglia felice e sorridente.

Guardo due sorelle che si vogliono un gran bene, con una mamma felice per questo.

Guardo e ricordo. Guardo e rammento.

Guardo e penso, inevitabilmente, ad un’altra ragazza, poco più che trentenne – nel pieno della vita, della carriera, nel pieno di tutto - che partì, 17 anni fa per Milano, per una veloce, ma molto impegnativa pausa, imprevista.
Un infinito minuto per vincere, cercando di non barare, una personale partita a carte, sulle quali forse erano state disegnate beffarde effigi di un diverso destino, in un gioco d'azzardo nemico delle probabilità e dei conti. Pura avventura ad occhi serrati, con i pugni chiusi, ma intonata a squarciagola.

Una ragazza che doveva, voleva, vincere quella personale partita, di quelle che si giocano da sole, non vale il gioco di squadra.

Perché il premio era immensamente e maledettamente alto, si chiamava vincere un tumore, si chiamava vita ! e, in caso di sopravvivenza, si chiamava anche possibilità di avere un figlio, diventare mamma…

Ora il video con la “trilly di cristallo” è sul sito di Katia per lei personalizzato, (http://www.katiaverdone.it/lettereFacebook6.asp ), lei non l’ha vinta la sua personale battaglia ma il suo ricordo c’è…una scia luminosa.
.. mentre vola in alto come il suo disegno fatto a 6 anni "VUOLE TOCCARE IL SOLE... MAMMA SI PUO'"


Sopra al video, sul suo sito, c’è una dedica: “ ...da una ragazza che 17 anni fa è stata molto, ma molto più fortunata, è viva, è diventata anche mamma per abbracciare un'altra mamma. firmato, Silvia Nascetti."

DAL DIARIO DI KATIA

LA  MATERNITA’ DESIDERATA


Oggi sono andata al Divino Amore...

Ho acceso tre candele, una per nonnina mia, una per mamma , e una per nonna Assunta.

Ho pregato per loro. Un pensiero è andato anche, naturalmente, alla mio stato di salute precaria...Poi sono entrata in una stanza dove c’erano tutti i fiocchi rosa o celeste, quelli che per usanza si espongono alla nascita dei bambini... Allora ho pregato che la mia vita futura possa essere in piena salute...Perchè anelo ad avere la felicità più grande che io possa desiderare dalla vita, ora più che mai:
la maternità.

 

 

UNA ALTRA RIFLESSIONE IN UN ALTRA PAGINA DEL DIARIO

 

LA MIA MATERNITA’...

 

Il ciclo che è saltato ormai da tempo mi sgomenta. I miei pensieri volano sempre in quella direzione. La paura di non avere più, in modo improrogabile e definitivo, la possibilità di mettere al mondo un bambino mi blocca e mi terrorizza allo stesso tempo e mi fa disperare più della paura stessa di morire...Se chiedo un miracolo o una possibile grazia da esaudire è solo quella e nient’altro...se non dovessi avere,infatti, la possibilità di non avere un figlio, probabilmente preferirei morire...So benissimo che esiste, comunque, anche la possibile scelta dell’adozione; che peraltro si dimostra anche come una scelta di generoso altruismo, ma ho paura di non fare in tempo...e anche di non avere i requisiti necessari ...Inoltre e non ultimo problema è il fatto che al momento non ho un compagno...compagno che,tra le altre cose, possa anche alleggerire o addirittura far sparire queste mie atroci paure.

Sopra una rivista c’era un test ed io l’ho fatto. Ed è uscito fuori che : “La maternità,il mondo dei piccoli ti affascina, forse perché conservi ancora felicemente intatta una magica parte infantile, da dove nasce tutto il tuo entusiasmo. Poi ancora diceva come il profilo mi vedeva: Vivi con grande intensità tutte le prove e le esperienze che la vita ti riserva, sia quelle allegre, sia quelle dolorose. Quando eri bambina i tuoi insegnanti lodavano la tua curiosità. E anche adesso, hai sempre voglia d’imparare cose nuove. I fallimenti non ti spaventano,perché sei sempre pronta a ricominciare con entusiasmo.”Bene, io sono davvero così!

 

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