FIGLIA MIA

 15 MARZO 2020·5 MINUTI
 

Figlia mia adorata, anche questo anno è arrivato il tuo mancato compleanno e, ancora una volta, inesorabilmente senza di te! Questa volta non posso fare a meno, oltre che onorare il tuo ricordo, di fare delle riflessioni su quanto accade in questi drammatici giorni in cui si è scatenata questa pandemia da coronavirus. Io e tua sorella sono già tanti giorni che non ci abbracciamo e siamo a distanza di sicurezza, chiusi in casa senza poter andare da nessuna parte tranne per le necessità imprescindibili. Siamo in astinenza di baci, abbracci e neppure semplici strette di mano e tutto questo per noi è duro da sopportare...

Per il tuo compleanno Marco, il tuo carissimo amico, stava per organizzare una festa nel nostro giardino, come quelle che piacevano a te, ma poi è scattato questo allarme che ci ha fatto rinunciare all’idea e, per questo abbiamo rimandato nella speranza che tutto questo finisca al più presto e con meno morti possibili...

In questi anni di tua assenza ti ho scritto molte lettere narrando di te talmente tanto che ormai anche chi non ti conosce ha imparato a conoscerti e di conseguenza ad amarti. Questo per me il più bel regalo che io possa ricevere perché il mio compito è tenerti in vita con le parole. Mi sento come una Sherazade de “le mille e una notte”, che usa raccontare storie come stratagemma per non morire; allo stesso modo io parlo di te per trattenere con noi il tuo breve vissuto che, finché avrò vita, narrerò a tutti quelli che avranno voglia di ascoltarmi.

Nel teatro della vita, da diverse settimane però, le cose e le persone sono radicalmente cambiate. Lo spettacolo, ha modificato il programma, improvvisamente divertimenti e superficialità, spesse volte spacciati per leggerezza hanno lasciato il posto a nuove regole imposte dal protocollo, ci si è trovati a dover ridimenzionare il modo di vivere.Anche tu hai dovuto farlo. Ecco un frammento di uno degli ultimi diari:

“Vorrei evitare di cadere, nei luoghi comuni di tutti coloro che hanno superato un periodo difficile. Quelli, che la vita è ancora più bella di prima, che la sofferenza ti matura, che si apprezzano ancora di più le piccole cose, che si migliora... Insomma non voglio banalità, ma attraversare il tutto con occhi diversi. Molti dei luoghi comuni suddetti, sono sicuramente veri, ma ormai scontati, qualcuna solo una frase fatta per aiutare a mandare giù un boccone amaro che la vita ti offre...
Per quanto mi riguarda, io avevo già nei confronti della vita un atteggiamento positivo. Non mi lamentavo, dei piccoli disagi quotidiani,( le così chiamate: cavolate) e quindi, ragion per cui, non avevo certo bisogno di certe lezioni di vita, per imparare quello che già sapevo. A che serve ritrovarsi con una tetta in meno??... E soprattutto riflettere sulla morte?? Poi mi dico che veramente sono stata fortunata... che a volte nella vita ti capitano improvvisamente addosso delle tragedie senza senso. Solo un anno fa ero, infatti, ignara di tutto... lungi da me l’idea di una malattia e relative sfibranti cure. Un anno fa ero felice... ma felice nel vero senso della parola, come raramente accade nella vita. Felice nello stato più puro del termine perché la mia felicità e il mio benessere psico-fisico dipendevano solo ed esclusivamente da me stessa... Se, insomma negli altri periodi della mia vita, la mia gioia e la mia felicità dipendevano: ora da un amore, più o meno completo e appagante, oppure da altri avvenimenti che di volta in volta capitavano per caso... ora era la prima volta che mi capitava di essere felice e basta. Questo io, lo vivevo, come uno STATO DI GRAZIA, e questo si captava e si espandeva verso l’esterno, toccando quasi fisicamente chi mi era vicino; tutto fluiva verso gli altri come per un misterioso incredibile destino... E’ passato solo un anno. La cosa incredibile è che io, allora, ero consapevole di toccare con mano la felicità, e nello stesso tempo avevo la stessa consapevolezza che stava per allontanarsi da me... quasi ne sentivo il fuggevole fruscio... ed era una sensazione molto particolare, forte ed intensa, quasi fisicamente palpabile. Mi auguro di poter conservare nitidamente e a lungo questa sensazione incredibile. Potrei farne tesoro nei momenti più tristi.”

Ecco questa era la mia Katia! Come non voler far conoscere al mondo intero una anima così sensibile e pura?Chissà in questo drammatico frangente storico come avrebbe reagito? Cosa avrebbe detto? Domande che resteranno tristemente senza risposte.

Una cosa è certa però, dite ai vostri cari quanto li amate, non siate avari di amore. Non abbiate paura di mostrare questi nobili sentimenti, potremmo non avere modo di mostrarglielo...il tempo non è eterno! Ricordatelo sempre! Da questi tragici mesi mi auguro che, in special modo i più giovani sappiano trarre insegnamento per riequilibrare la scala dei valori persi per vivere frettolosamente: tutto e subito. “Gli analfabeti emozionali” sapranno uscire dal loro stato? Impareranno?

“Questo è il nostro tempo, il tempo che registra il fallimento della comunicazione emotiva e quindi la formazione del cuore come organo che prima di ragionare, ci fa «sentire» che cosa è giusto e che cosa non è giusto, chi sono io e che ci faccio al mondo.” Questo ciò che ci dice Umberto Galimberti quindi spero che tutti ri-scoprano il cuore e tutti i valori perduti...

Carissima Katia, scusa, ma questa volta la mia lettera per te è uscita dal percorso che di solito mi porta a raccontare di te ma gli eventi di questo periodo mi hanno “svuotata” come scrivesti, nel tuo diario, durante una fase drammatica della malattia, che, piano piano ti asserragliava dentro i suoi stretti e angusti confini. Così oggi io sento questo peso che accomuna tutto il mondo in un solo territorio avvelenato e spero che tutti prendano atto che la terra è una e che “ nessun uomo è un isola” e che nessuno si salva da solo! Tu lo avevi già capito e al cimitero accanto a tutti i regali che gli amici ti hanno donato c’è la bandiera della pace che amavi far sventolare dal tuo balcone...

Riposa in pace amore mio

La tua mamma

 Alcuni commenti di AMICI di fb

Cristina Verrecchia BELLE PAROLE ORA E UN ANGELO LEI VEGLIERA' SU DI TE ❤❤❤❤❤❤❤❤❤

Iolanda Dente Purtroppo, non lo sapremo mai come avrebbe reagito a questa pandemia, ma sono certa che avrebbe trovato il modo di amare a distanza senza far sentire alcun vuoto o sbandamento emotivo sentimentale a chi lei amava. Un abbraccio e tanti auguri a te dolce gentile empatica e umana Katia. Ti ho conosciuta per caso e sei rimasta impressa in me stampata indelebilmente.

Silvana Pieretti  buon compleanno ovunque tu sia

Ale Farinacci❤❤❤

Valentina Gabriele

Vera Verrecchia

Sara Pettoni Buon compleanno ❤❤

Arcese Roberta Cara Bruna, non ci sono parole da aggiungere... Hai detto tutto come sempre e Katia anche... Donne preziose e speciali, uniche perle di saggezza e profondità umana. Stamattina mi sono svegliata pensando a Katia e cosa avrebbe detto di questo momento : e l'ho immaginata ridere di quella risata forte, spontanea... Questo momento, come tutti quelli della sua vita, sarebbe stato bello, avrebbe trovato il modo di goderlo come faceva di ogni respiro, e tutti ci saremmo fatti contagiare dal virus del suo ottimismo senza fine. Buon compleanno amica mia e un grazie infinito a te Bruna, che ci permetti ancora di sentirla con noi

Rosanna Natale Profondamente... toccante
Bruna Verrecchia Verdone ecco, mi consolo vedendo il vostro tenero abbraccio dove idealmente mi unisco 

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Barbara e Katia ultimi abbracci

 

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Marco e Katia l'ultima festa!

 

 

 
 
 

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