R/ESISTENZA

...nella lotta per proteggere e promuovere i diritti umani

Aung San Suu Kyi, leader della Lega nazionale per la democrazia, il partito di opposizione di Myanmar, ha trascorso in stato di privazione della libertà 13 degli ultimi 20 anni, buona parte dei quali agli arresti domiciliari. L'ultima ordinanza di arresti domiciliari avrebbe dovuto scadere il 27 maggio del 2009, ma prima di quella data è stata arrestata e, il 18 maggio, sottoposta a processo, per aver violato le norme sugli arresti domiciliari. Oltre 2100 persone sono attualmente in carcere nel paese asiatico a causa delle loro idee. Amnesty International continua a chiedere che siano rilasciate.

Ad Aung San Suu Kyi il premio *"Ambasciatore della coscienza" di Amnesty International

*il premio intende promuovere l'azione dell'organizzazione attraverso la vita, l'azione e l'esempio dei suoi "Ambasciatori", che hanno fatto molto per sensibilizzare il mondo attraverso la loro azione e l'esempio personale.
 

 


Aung San Suu Kyi    © Chris Robinson

 
27/07/2009
 Nel corso di una cerimonia svoltasi a Dublino, alla presenza del gruppo rock irlandese U2, Amnesty International ha annunciato il conferimento del premio "Ambasciatore della coscienza" per l'anno 2009 ad Aung San Suu Kyi. Gli U2, vincitori del premio negli anni passati, sono da lungo tempo sostenitori della causa della leader birmana.
 
"Questo mese ricorre il ventesimo anniversario dell'arresto di Aung San Suu Kyi. In questo lungo periodo, spesso denso di oscurità, Aung San Suu Kyi è rimasta un simbolo di speranza, coraggio e instancabile difesa dei diritti umani, non solo del popolo di Myanmar ma di chiunque nel mondo" - ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.

 

Vaclav Havel, primo vincitore nel 2003 del premio "Ambasciatore della coscienza" ha trasmesso il seguente messaggio: "So, grazie alla mia stessa esperienza, che l'attenzione internazionale può, in una certa misura, proteggere da punizioni che altrimenti verrebbero inflitte. Per questo, poco dopo essere stato eletto presidente, candidai Aung San Suu Kyi al Nobel per la pace, che poi le venne conferito. Dio solo sa cosa le sarebbe accaduto se la sua vicenda non fosse stata tenuta alla ribalta come di nuovo accade oggi. Ringrazio Amnesty International per la sua scelta e ammiro la solidarietà che voi e gli U2 state mostrando nei confronti di questa donna coraggiosa, "l'Ambasciatore della coscienza" di ognuno di noi".

http://www.amnesty.it/index.html Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste
 

 

 

 
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