15 MARZO 2006

Adoratissima Katia,
questo giorno ormai per noi tutti simboleggia tristemente tutto quello che non potrai più fare: niente feste di compleanno, niente eccitanti incontri con gli amici, pranzi e cene conditi sempre con le tue fragorose risate, niente corse in moto con i capelli al vento, niente mare e sole, niente di niente... Restano solo gesti rimasti in sospeso: parole trattenute nel buio del tempo eterno e muto, baci e carezze impossibili da fare, impossibili da rinnovare, viaggi sognati, rimandati e mai fatti...
Fatalità proprio in questi giorni ho trovato in una rivista una foto che illustra dei libri con delle pagine bianche... Il mio pensiero è volato immediatamente a te: ho associato subito a quella immagine i tuoi diari del futuro, sarebbe giusto dire quello che ti è stato rubato; e che per questo quelli sarebbero stati, ormai, i tuoi unici possibili diari, quelli che non hai avuto tempo e modo di scrivere. Sopra quelle pagine bianche ho fantasticato a lungo. I tuoi impossibili giorni futuri. Cosa avresti scritto ancora? Quali domande ti saresti posta? Quali esperienze di vita ti avrebbero segnata? Quanti amori ti avrebbero coccolata e amata? I tuoi bellissimi capelli avrebbero di certo qualche filo bianco. Saresti riuscita ad avere il tanto sospirato figlio? In quale ipotetica pagina sarebbero narrate le emozioni e le apprensioni di madre? Madre davvero o solo madre mancata? In fondo ti rammaricavi solo di questa maternità ancora non realizzata... Non mi ricordo dove ho letto che la morte è come prima della nascita... allora forse te sei insieme al tuo impossibile bambino mai nato? Mi piace pensare che annullato lo spazio e le distanze voi due ora avete la vostra dimora in un giardino incantato dove tutto è perfetto e possibile; dove tutto può realizzarsi: anche i sogni perduti, riacciuffati per un lembo luminoso come una scia scintillante di una cometa. Sogni, fantasie, crudele verità, tutto si mescola come in un caleidoscopio, piccoli vetri colorati e acuminati: visti dentro il cilindro di cartone sono fantastici ma se li prendi tra le mani e vuoi stringerli, toccarli, sentirli puoi ferirti davvero! Bisogna imparare a maneggiare le cose che feriscono, io sono diventata molto abile in questa pratica forse perché mi alleno molto!
Guardando malinconicamente quei candidi fogli ho immaginato lo scorrere del tempo, e le pagine per un attimo, come per magia, hanno cominciato a girare una per una, improvvisamente, come se una ventata fulminea le avesse fatte scorrere velocemente... in un attimo gli anni che non hai vissuto sono volati via... spazzati via da un gelida raffica di vento che mi ha lasciato un brivido sulla pelle.
Però per merito tuo e per mia fortuna, ancora ad oggi e per molto tempo ancora trascorro i miei pomeriggi a contatto con le tue infinite raccolte di diari e cartelline di materiale vario: articoli di giornali, appunti, lettere sparse... L’immersione quotidiana nelle tue intime carte ha il potere di lenire la mia ormai eterna dannazione. Passando attraverso le pagine dei tuoi scritti e la tua calligrafia quasi crittografica mi sembra di entrare in contatto con te. Vivo nel riflesso di ciò che è stato. Ho la netta sensazione di trovarmi proprio dentro di te, e mi perdo nei meandri della fantasia che sembra seguire docilmente i tuoi concetti e le tue riflessioni trovandomi così a rivivere il riverbero delle tue emozioni, delle tue sensazioni e anche la tua vita. A chi mi dice che forse tutto questo forse non è salutare per me, io rispondo che in fondo non può farmi male più di quanto ho dovuto sopportare con la tua sofferenza e poi con la tua inaccettabile scomparsa... Oggi proprio per questo tutto ciò che riguarda te ed il tuo passato è per me linfa vitale e ragione di vita perché è l’unico modo per averti accanto. Una personale rivalsa contro la morte, per non accettare passivamente il “ nulla ” , il vuoto, l’assenza... Come potrei reggere il peso dei giorni e dei mesi che passano senza un filo, che pure se sottile e fragile, ha il potere di farmi sentire in coesistenza con te? Anzi ti ringrazio mille e mille volte al giorno per aver lasciato dietro di te , come un moderno "pollicino" dei sassolini che non mi hanno fatto perdere la strada, anzi mi permettono di giungere fino a te.
Una doppia resurrezione, la mia e la tua, rinnovata ogni qual volta tocco e leggo le tue scritture. Miraggio, illusione, o sogno, poco importa cos’è, se questo gesto mi trasporta idealmente accanto a te, sia benedetto! Giorno dopo giorno imparo a conoscere quella parte di te che giaceva nell’ombra...la parte che racchiude le tue più intime riflessioni, la tua anima, e questo rende ancora più emozionante il nostro incontro cartaceo: sempre di più mi avvicino al tuo cuore e mi salvo dalla pazzia. Estraggo dalle tue fitte pagine, scritte così con tanto impegno e perseveranza, la luce che eri capace di infondere con la tua presenza, questo è quello che faccio quotidianamente; ci scivolo dentro illuminandomi di riflesso e subito vengo risucchiata dai nostri ricordi familiari. Si dice che nulla accade per caso: che i tuoi diari siano la mia salvezza? E’ proprio grazie a te che sfuggo alla follia, alle tue raccolte di foto, alle tue scatole piene di ricordi, alle tue raccolte di libri. Anche nelle pagine di quei libri vado a ridosso e rincorro le tue frasi e i periodi sottolineati... Provo a rintracciare con impegno ed idealmente l’elaborazione del tuo pensiero del momento che fu; cerco di entrare come in un passaggio segreto per tentare di scoprire, attraversandolo, nuovi orizzonti. Mi sforzo di individuare quali di quelle parole, di quel brano ti colpì così tanto da lasciare evidente (con la biro) la traccia del tuo passaggio di accanita lettrice. Cerco di scoprire il punto esatto del tuo coinvolgimento emozionale, del tuo stato d’animo in quel preciso momento. Dove trovo quelle linee tracciate comincio a pensare al significato che potresti aver tratto... a chi pensavi per similitudine... Oppure se quello che era scritto era invece solo un punto da ricordare per tornarci sopra per riflettere meglio, oppure per discuterne insieme a... Si, proprio così, perché mi è capitato anche di trovare dei nomi accanto ai brani sottolineati. In questo modo si moltiplicano le storie dei vari libri, perché oltre i personaggi mi ritrovo a fare i conti con te, con i tuoi appunti e di conseguenza riprende il mio viaggio per incontrarti... L’amore è un grande e potente mezzo di trasporto, vedi bene come mi smuove da un punto all’altro pur restando ferma e immobile, distesa nel mio divano, infatti le mie esplorazioni attraverso i tuoi scritti e le tue letture non finiranno mai. Ma come è duro e crudele doversi accontentare delle briciole..., e mostrarsi di conseguenza come soddisfatti... Non tanto per prendere in giro gli altri o se stessi ma perché ci si vuole convincere che anche questo è un metodo di resistenza valido e sostenibile. In fondo non ce ne sono molti da adottare. Ci vorrebbe un filtro che faccia dimenticare il dolore e magari in un futuro sarà anche possibile. Ma se insieme al dolore correremo il rischio di dimenticare chi abbiamo ardentemente amato non credo che sia una giusta strada da percorrere. Se non soffrire vuol dire cancellare per sempre i ricordi, no, non possiamo accettarlo perché significherebbe rinnegare il nostro passato! La struttura del nostro modo di essere è un compendio del nostro passato: fatto di gioie e dolori. Se il prezzo da pagare per tenere vivo il ricordo di chi si ama, anche dopo la sua morte è il dolore, che venga il dolore e tutti i suoi derivati: tutte le scale ed i percorsi più faticosi, tortuosi e laceranti pur di non perdere o dimenticare il passato vissuto con la persona amata saranno accolti. E’ un bene troppo grande la memoria, ogni qual volta hai desiderio di “vedere” la persona amata che non è più con te puoi ritrovarla inalterata e luminosa nei tuoi pensieri. Dentro di te esiste il suo sacrario, la sua dimora eterna dove nulla se non la morte può cancellare e annullare per sempre. Per questo finché avrò vita, fino all’ultimo respiro io RICORDERO’ !
Con infinito e indelebile amore
la tua mamma

 

 
 

 

 

 

...il sottofondo musicale è "Sei nell'anima" tratto dall'ultimo album di Gianna Nannini:"Grazie".
Di seguito alcune frasi di questa canzone:

"...Sei nell'anima,e lì ti lascio per sempre

Sei in ogni parte di me

Ti sento scendere fra respiro e battito

"Sei nell'anima"

 

 

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