Katia già sull'uscio di casa era sempre pronta ad accogliervi con un sorriso. Non eravate mai inopportuni,  non le importava di essere colta di sorpresa anzi...allora invece di un sorriso vi accoglieva con una sonora risata.

Che cos’è la nostra casa se non un riflesso del nostro io? Luogo creato a nostra immagine e somiglianza. Luogo della quiete, dell’intimità, della libertà assoluta. Tana dove rifugiarsi nei momenti di dolore e sofferenza, al riparo da sguardi indiscreti, dove ritrovare e raccogliere i pensieri perduti o sparsi confusi in ogni dove. Taverna improvvisata con una manciata di amici, dove consumare del cibo, un modo per stare insieme, per ridere e scherzare tutti riuniti attorno ad un tavolo. In casa di Katia, in realtà, quasi mai attorno al tavolo, piuttosto accampati sui divani, per terra sui cuscini... s'improvvisava non si progettava... La sua casa comunque era un porto di mare, come la nostra d'altra parte. Tutti si trovavano subito a loro agio. Ci si sentiva parte integrante, si entrava in contatto con tutta la positività che Katia era capace di emanare senza neanche rendersene conto. Si entrava a far parte della sua vita in modo naturale, la sua casa accoglieva e riscaldava gli animi di chiunque si trovasse a passare di lì, fosse pure solo di sfuggita. Durante alcune serate si giocava a carte, oppure a scarabeo... oppure si guardavano bei film scelti in cassetta. Quella di Katia era una casa costruita senza regole fisse: più che una casa un bazar, un contenitore senza limiti di sorta, un marasma assoluto, miscellanea di mobili e oggetti sparsi con allegra disinvoltura: sassi dipinti, ciottoli e conchiglie, fiori secchi, scatole raccogli tutto, bottiglie colorate, cartoline... Lei vedeva la vita tutta colorata, così allo stesso modo riempiva le sue stanze di colori e oggetti di ogni tipo. Ora che lei non c'è più, dolorosamente siamo costretti a liberare l'appartamento dove lei viveva perché era in affitto. Avrei voluto lasciare tutto al suo posto. Non toccare o spostare nulla. Ma immediatamente ho capito che quella era una cosa da affrontare subito perché altrimenti, dopo,sarebbe stato di gran lunga più difficile. In quel momento il mio desiderio più grande è stato quello di immortalare i luoghi che l'hanno vista felice e poi drammaticamente malata fino allo stremo... Non potevo permettere che tutto venisse imballato e perduto per sempre. Questa raccolta di foto è dedicata a tutti gli amici che attraverso queste immagini potranno tornare a vedere quelle stanze che tante volte li aveva accolti... come un ultimo caldo abbraccio che torna a scaldare ogni volta che il nostro sguardo si poserà in questo luogo. Uno spazio solo virtuale è vero, ma aperto giorno e notte come fosse una simbolica locanda dedicata ai ricordi...

Ora, ho pensato che sarebbe interessante dedicare spazio anche alle altre case... quelle degli altri. Per conoscere, curiosando tra il serio ed il faceto come ognuno di noi intende la propria casa. Comincerò con le nostre e poi se avete piacere potete inviare anche le vostre foto,considerazioni,curiosità, dissertazioni, e riflessioni sul vostro modo di concepire la casa. Se non arriverà nulla da voi, cari amici,cercherò di pubblicare le case dei personaggi famosi, ma solo quelle che sappiano regalarci delle emozioni di vita vissuta, magari offrirci il sogno di una casa da favola, ma certamente non semplicemente sfarzo e ostentazioni di ricchezze straripanti.    

PER COLLABORARE

 

 



La nostra casa

♥La casa di Barbara

♥La casa di Vallerotonda

LE CASE DEGLI AMICI

La casa di Cinzia
♥La casa di Marco
♥La casa di Alex e Alessandra

La casa di Maya -Sergio e Milosh
 

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